Gestito dall’Osservatorio triestino L’archivio di nome Ines per i centomila spettri della luce ultravioletta
Sarà l’Osservatorio astrono- mico triestino a gestire per l’Italia l’archivio degli spet- tri di luce raccolti in dician- nove anni dal satellite astronomico Iue. Un satelli- te che ha dato straordina- ria prova di efficienza, rea- lizzato dalla Nasa e dal- l’Esa, l’Agenzia spaziale eu- ropea. L’archivio ha un no- me femminile: Ines. Ma l’apparenza non inganni. Ines prosaicamente è l’acronimo di Iue Newly Ex- tracted Spectra.
Un archivio contenente 100 mila spettri di 10 mila sorgenti astronomiche: stel- le, comete, pianeti, nubi di gas, galassie, quasar... Ma so- prattutto un ar- chivio «demo- cratico», a di- sposizione di tutti su Inter- net e accessibi- le digitando ht- tp://ines.oat.ts.
astro.it. Il sito triestino fa par- te della rosa di una trentina di siti in altret- tanti Paesi eu- ropei, america- ni, asiatici e africani che si sta completando in questi giorni. «Si tratta di una banca di eccezionale valo- re, in gran parte ancora da sfruttare» ha detto Marghe- rita Hack presentando ieri l’iniziativa all’Osservatorio assieme al direttore Fabio Mardirossian, a Fabio Pa- sian e a Mariagrazia Fran- chini, responsabile dell’ar- chivio per l’Italia.
Per Margherita Hack questo archivio rappresen- ta il suggello di un impe- gno durato tre decenni. Fu grazie a lei, infatti, che al-
l’inizio degli anni Settanta la comunità astronomica italiana si mobilitò per la realizzazione di lue (Inter- national Ultraviolet Explo- rer), punto di arrivo delle ri- cerche nella banda dell'ul travioletto, una radiazione inaccessibile da Terra a causa della nostra atmosfe ra. «Fu una grande emozio- ne ha raccontato quan- do finalmente vidi il satelli- te pronto per il lancio in una camera sterile del Cen- tro Goddard, nel Mary- land».
L’Iue partì da Cape Cana- veral il 26 gennaio 1978, in serendosi in un’orbita com- presa fra 32 mi- la e 52 mila chi- lometri da Ter ra. Un’orbita studiata per massimizzare
il lavoro scien- tifico del satel- lite, pesante 670 chili e dota- te di un telesco- pio di 45 centi metri di diame- tro. Doveva funzionare per cinque anni. E invece, quando il 30 settembre del ‘96 fu di- sattivato per ragioni finan- ziarie, era ancora operativo nonostante i guai ai girosco- pi.
Attraverso l’occhio di Iue sono state osservate le au- rore di Giove e l’alone di materia calda alla periferia della Via Lattea, sono state misurate le dimensioni dì un buco nero e si è seguita l’evoluzione della superno- va esplosa nel 1987. Ha det to entusiasta Margherita Hack: «Con l’archivio Ines è come se Iue rinascesse in rete».
Fabio Pagan